Nella prima parte di questa dissertazione ho trattato della natura dei sistemi giuridici, ho argomentato di quanto essi debbano essere la trasposizione e la canonizzazione di sistemi etici.
Ho anche definito un sistema etico come la descrizione, attraverso il "criterio della liceità", delle modalità di relazione che gli individui pongono in essere nel costituire una comunità. (Equalism: aspetti speculativi generali)
Ho argomentato poi, nella terza parte, di come le modalità di relazione tra gli individui siano necessariamente subordinate alla struttura materiale attraverso la quale esse hanno luogo, che la struttura materiale è infondo il risultato di tutti gli strumenti che l'umanità progressivamente crea e che la natura dello "strumento internet" possiede una caratteristica che nessun strumento fino ad ora ha posseduto: Internet non semplicemente influenza il mondo, alterando le modalità di relazione tra gli individui, ma ne crea uno.
Internet è "mondo", e le modalità di relazione che essa consente e determina sono totalmente differenti da quelle del mondo reale (sebbene affini, in virtù della loro immediatezza, a quelle che si sono sempre manifestate nelle comunità tribali).(Equalism: aspetti sociologici generali)
In virtù di tutto questo ho anche criticato, nella seconda parte, l'illusione della net-democracy, caratterizzata dalle stesse modalità che qualche anno fa costituirono l'illusione della new economy e ho auspicato che tale illusione possa invece diventare qualcosa di reale se la struttura "logica e fisica" attraverso la quale la società si organizza (le strutture istituzionali), ovvero la struttura attraverso la quale le relazioni hanno luogo, si evolvesse e, in tale evolversi, costituisse strumento a relazioni immediate (come appunto in Internet e come appunto nel "villaggio") sviluppandosi e cambiando la sua natura rappresentativa attuale per cedere il passo alla forma più compiuta e matura della democrazia assembleare.
Fatto questo "riassunto" giungo all'ultima parte di questa dissertazione: l'analisi dei primi "sistemi giuridici", ovvero la canonizzazione di queste nuove modalità di relazione, che Internet ha determinato.
La General Public License e le Creative Commons.
La definizione sistema giuridico è ovviamente impropria, si parla infatti di licenze, ma la natura loro natura di "canonizzazione di modalità di relazione o scambio" è indubbia; inoltre esse si includono in quell'ambizione "giuridica", la "grand unified theory", che costituisce il Copyleft.
Qual'è quindi la natura profonda della GPL, quale quella delle Creative Commons?
La GPL: il software come strumento
La General Public License è concepita per tutelare la libera fruizione del software da parte dell' utente, dell'individuo.
Si parla di software libero ma tale libertà è subordinata alla libertà d'azione dell'individuo stesso, è l'individuo ad essere libero e la sua libertà consiste nella libertà di usufruire di strumenti esistenti, di modificarli e di crearne di nuovi.
Ogni software è strumento e la GPL lo concepisce come tale.
Nel corso della storia ogni strumento è diventato patrimonio pubblico e comune nel suo stesso manifestarsi.
L'umanità ha costruito la sua cultura e ha prodotto la sua tecnologia perché lo scambio e la creazione di idee strumenti è stato libero.
Questa libertà è stata sempre l'esito di una relazione immediata: lo strumento diventa patrimonio comune perché altri individui lo "vedono", ne comprendono il fine e lo riproducono.
E' per questo che lo spirito che sottende la GPL non è che la trasposizione e la "canonizzazione" di un sistema etico "primordiale" (e inequivocabilmente vincente): la GPL prescrive infatti che lo "strumento software" sia sempre "visibile", comprensibile e riproducibile.
Come si vede non esiste nessuna componente "valutativa", non si parla di "giusto o ingiusto", si parla di un dato di fatto, di una modalità di relazione reale.
(Si veda a riguardo la prima parte di questa dissertazione: "Equalism: aspetti speculativi generali")
Le Creative Commons: l'armonia tra ciò che è "io" e ciò che è "altro".
Se consideriamo tutte le modalità di diffusione del sapere e della conoscenza contemplate dalle Creative Commons non soltanto ci renderemo conto del fatto che, per molti aspetti, sono modalità che l'umanità ha sempre adottato, constateremo anche che costituiscono, del nuovo sviluppo della concezione delle relazioni tra gli individui (determinato dal "mondo internet"), ovvero della nuova "etica", proprio uno dei primi tentativi di "canonizzazione giuridica".
Riguardo il primo aspetto mi sembra opportuno fare alcuni esempi:
La Divina Commedia di Dante, durante il corso dei secoli, sembra essere stata tutelata dalla Attribution-NoDerivativeWorks; Dio sembra abbia invece scelto di tutelare la Bibbia secondo le modalità della Attribution-ShareAlike. (Non è casuale che esistano gli apocrifi)
Gli Elementi di Euclide potrebbero essere tutelati senza problemi ugualmente dalla Attribution-Share Alike ma lo schema proposto dalla General Public License potrebbe calzare ugualmente in maniera perfetta (proprio per il carattere "strumentale" che gli Elementi possiedono).
Riguardo il secondo aspetto:
Questa "nuova etica" è sottesa, come più volte dichiarato nel corso di questa dissertazione, dalla "pacificazione, dall'armonia, tra il soggetto e la collettività, tra l'"io e l'altro": chiamo equalism questa "nuova etica" proprio in virtù di questo aspetto.
Se si considera la stessa definizione "Creative Commons" questo balzerà agl'occhi in maniera immediata.
Il soggetto creativo, il genio, la creazione individuale si armonizzano, si pacificano con la comunità, con il gruppo con la coralità.
Questa pacificazione ha luogo in tutte le combinazioni che costituiscono le Creative Commons: non esiste licenza Creative Commons che non contempli l'assoluto controllo da parte dell'individuo, la sua scelta e libertà incondizionate nel determinare le modalità di diffusione della sua opera che non sia nel contempo caratterizzata dal consentire alla comunità la libera fruizione dell'opera stessa. (Quest'ultimo aspetto è portato avanti dal contemplare e tutelare sempre, in ogni licenza, la diffusione su media non commerciali)
Copyright e brevetti: lo scontro tra ciò che è "io" e ciò che è "altro".
Tanto l'idea di Copyright quanto l'idea di brevetto cozzano vistosamente con queste due impostazioni.
L'idea di brevetto è caratterizzata dall'espropriare la società dello "strumento".
Il detentore di un brevetto non consente alla comunità di fruire liberamente dello strumento che esso "tutela", pone in contrasto, inimica il soggetto e la collettività; tale idea pone in atto un "ricatto" da parte del soggetto (o da parte di una comunità) all'intera collettività.
Se si considera appieno questo aspetto si noterà che questo tipo di pratica è lo stesso posto in atto nell'economia feudale: il signore non soltanto possiede le terre, controlla e detiene anche tutti gli strumenti per lavorarle.
Idem si dica per il "diritto d'autore".
L'ambizione del tutelare la creazione del singolo, ambizione più che degna, diviene il suo esatto contrario nell'applicazione, nella canonizzazione giuridica attuale: il soggetto si vede espropriato dal suo "prodotto dell'ingegno" che viene subordinato alla sua vendita, alla sua mercificazione.
Tanto l'idea di brevetto quanto l'applicazione del Copyright non ha nulla a che vedere con l'idea di "libero mercato".
Il libero mercato è la libera creazione e diffusione di strumenti e risorse, strumenti intesi sia come oggetti materiali sia come idee, tecniche, soluzioni...ma come può essere libero un mercato regolato da un sistema giuridico che, come si è visto, non è che la canonizzazione legislativa di un etica feudale?
Il Copyleft.
Il Copyleft quindi, concepito in questo senso generale si modellerebbe canonizzando le stesse modalità di relazione e scambio che le Creative Commons e la GPL canonizzano.
Affinché ciò sia possibile le struttura logica e fisica, la struttura materiale attraverso la quale questa canonizzazione dovrà avvenire (le strutture istituzionali), dovranno evolversi seguendo lo stesso schema delle relazioni che dovranno canonizzare.
(Il passaggio dalla democrazia rappresentativa alla democrazia assembleare)
Attivista.com dorme
Iniziative
- Bije: Bijective transactions (2014)
Da iskida.com
Google: l' "onnipatente". (English version)
Go language, il linguaggio di scripting di Google (English version)
Da equalism.org
Frequently asked questions
Equalism e Copyleft
Analisi dei primi sistemi giuridici, ovvero la canonizzazione di queste nuove modalità di relazione, che Internet ha determinato. La General Public License e le Creative Commons. Chiarificazione dell'idea di brevetto come canonizzazione di un'etica di tipo feudale.