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30 Aprile Le foto che accusano il Pentagono "Ecco le torture ai prigionieri"
[...] Prigionieri legati e incappucciati, altri costretti a mimare rapporti sessuali, gente inerme picchiata a sangue e assalita da cani feroci, piramidi di uomini nudi e a contorno soldati in uniforme che ridono e scherzano.[...]
Le immagini delle torture su Indymedia su carookeee.com

* Il mercenario fuorilegge diventa un eroe
[...] Fabrizio Quattrocchi era uno dei 20 mila mercenari acquartierati in Iraq. Un esercito di fuorilegge, secondo per numero soltanto a quello degli Stati Uniti (che occupano l’Iraq con 135 mila armati). I mercenari sono fuorilegge in senso letterale: soldati di ventura che nessun ordinamento giuridico civile contempla.[...]

* La via per l'altro mondo possibile (di Michele Bottari)
[...]Mutuando i principi del Software Libero è possibile ripensare ad un'economia diversa. Umana, equa, ma soprattutto vincente.[...]
Lettura correlata Copyleft as "The Grand Unified Theory"
In un mio breve pezzo su annozero scrivevo: "[...]Spero quindi davvero i rapporti FSF-Creative Commons si evolvano e, sebbene sia ambizione purtroppo molto remota e forse eccessivamente idealista e ottimista, costituiscano il principio di inaudite e splendide legislazioni che, sostenute politicamente, possano costituire il fondamento e la regolamentazione di una nuova rivoluzione economica.[...]"
Io stesso condivido quindi ciò che scrive Bottari, anzi, questo pensiero individui il cuore di un dibattito internazionalmente diffuso. (Conferenza Oekonux)
In questi mesi ho pensato molto a questa problematica, mi sono convinto che le cose sono più complesse e che questo pensiero, senza dubbio proficuo, non è che il principio di qualcosa di ben più articolato.

* Il 14 Aprile ha avuto luogo a Bruxelles la manifestazione "Patent Riots 2004".
Il 24 Settembre 2003 il Parlamento Europeo ha deliberato sull'imbrevettabilità del software.
La commissione europea e il consiglio dei ministri continuano ugualmente a spingere, mossi dalle multinazionali del software (e non), sulla brevettabilità.
Se questa battaglia dovesse essere persa la maggior parte del software in circolazione diventerebbe illegale, come diventerebbe illegale, conseguentemente, ogni modalità attraverso la quale tutti noi usufruiamo di Internet e delle tecnologie informatiche.
L'errore concettuale di fondo è costituito dal concepire il software alla stessa stregua di un prodotto artistico e letterario e non per quello che è: uno strumento.
Tale strumento ha preso forma, e continua a svilupparsi, attraverso un lavoro continuo e comune che implica, in ultima istanza, il progresso tecnologico dell'intero genere umano.
* No ai brevetti software in Europa

9 Aprile “Verso l’e-democracy: lo sviluppo della cittadinanza digitale”
L'abbaglio della net economy sembra riproporsi, giorno dopo giorno, nell'ambito della politica.

* Giorgio Bocca Pubbliche relazioni e private umiliazioni
[...]La società dei servizi non sceglie i migliori ma i peggiori: seleziona i servi e i leccastivali e i voltagabbana[...]

* George Soros: Mago imperiale e agente doppio
[...] "Sì ho una politica estera: il mio obiettivo è divenire la coscienza del Mondo."[...]
[...] Soros si vanta "dell'americanizzazione dell'Europa dell'Est". Secondo i suoi propri desideri, grazie ai suoi programmi d'educazione, ha cominciato a mettere su un inquadramento dei giovani dirigenti "sorosiani"[...]
Segnalo un mio breve articolo su annozero.
Il software libero in Africa: libero davvero?
Tra il 15 e il 19 marzo si è svolto il primo meeting pan-africano sul software libero e sull'open source: Africa Source. [...]
Ciò che getta un'ombra è la presenza ingombrante, tra i partner del progetto, dell'Open Society Institute di George Soros.
Non penso sia un fattore secondario considerare che, da più parti, il magnate sia accusato di essere la causa di una sequenza non precisata di disastri economici di portata planetaria (tra essi anche una pesante speculazione, nel 1992, ai danni della lira italiana).[...]

2 Aprile La pace in fumo
[...]E’ sul fumo che si sta concentrando l’attenzione dei movimenti pacifisti contrari all’impegno italiano in Iraq.[...]
Allenaza Nazionale propose di utilizzare i nuovi incassi del monopolio di stato per incrementare il sostegno ai piccoli comuni: qualcun'altro decise che finanziare la presenza in Iraq aveva una priorità maggiore.