Vince Soru.
Renato Soru sarà il governatore della Sardegna: ma sul suo governo volano già gli avvoltoi.
Fin dall'annuncio della sua candidatura, nell'Agosto dell'anno scorso, le aspettative di gran parte dei sardi (secondo il medesimo e identico meccanismo che nel 1994 portò alla vittoria la maledizione Berlusconi) hanno trovato un motivo di "speranza politica".
Renato Soru si presentava come uomo nuovo e sembrava aver intenzione di non legare la sua sorte alla vecchia partitocrazia.
Se le elezioni avessero avuto luogo in quel periodo Soru avrebbe vinto in maniera ancora più schiacciante.

Non mi soffermo sulla plebea e inauspicabile attesa del "Salvatore", del "Veltro", che ha costituito il motivo della vittoria elettorale di Soru (accanto alla indubbia volontà popolare di punire e liberarsi del governo Pili) mi soffermo bensì sull'errore costituito dalla scelta degli alleati.
A livello puramente "propagandistico" questa scelta ha costituito un ripensamento di moltissimi elettori, me compreso.
Ha quindi costituito il ridimensionamento, col passare dei mesi, di quella aspettativa.
Soru l'anno scorso aveva in mano, da solo, l'elettorato sardo, e da solo avrebbe potuto vincere.
Così non è stato.

Cosa si prospetta per l'immediato futuro?
Non occorono particolari doti profetiche per prevedere che il governo Soru sarà caratterizzato da una sequenza di mozioni contrarie, di franchi tiratori, di "bastoni tra le ruote", di "remate contro" proprio da parte dei suoi alleati.
I veri padroni della Sardegna hanno in mano i tirapiedi incompetenti e venduti che affollano le sezioni di partito, le federazioni e via discorrendo.
Si parla tanto della mafia siciliana e si addita la Sicilia come una delle regioni maggiormente caratterizzate dal clientelismo, dal nepotismo e da tutto ciò che a questi tristi fenomeni è annesso; io ho sempre pensato che i Siciliani siano i più onesti di tutti: ammettono di avere un serio problema.

Non ho votato Soru, e sono infondo anche "stupido" ad ammetterlo, a conti fatti potrei "salire sul carro del vincitore", a conti fatti nei miei interventi ( pur sempre letti da qualche migliaio di persone) lo ho sempre appoggiato. (Salire sul carro per cosa? Per far da zavorra? La zavorra non manca di certo.)
Non l'ho votato perchè non credo che molti, troppi, membri della coalizione della quale si è reso leader, meritino alcuna fiducia.
Se altri la meritano, non lo escludo di certo, dovranno dimostrarlo.

Concludo con un invito e un monito a Renato Soru, per quello che può valere l'invito e il monito di un insignificante cittadino: faccia valere il suo peso, gli tenga sotto ricatto, ricordi sempre loro che questa vittoria è subordinata a quella "aspettativa" che lui e solo lui ha determinato.
Si aspetti da essi di tutto, si guardi le spalle: già si mormora, e le voci girano da tempo, di volontà e intenzioni politiche tutt'altro che amichevoli nei suoi confronti.